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Proroga delle opzioni per lo sconto in fattura e la cessione del credito esteso a tutti i bonus edilizi e non solo per il 110%.

Da un lato, si estendono le proroghe delle opzioni anche alle detrazioni “edilizie” diverse dal superbonus 110%; dall’altro viceversa si restringono, estendendo l’obbligo di visto di conformità anche per le opzioni diverse dal superbonus 110%.

Nel caso del superbonus, prevedendolo anche se il beneficio viene mantenuto nella forma di detrazione in dichiarazione dei redditi, salvo il caso di dichiarazione precompilata o predisposta con l’assistenza di un CAF.

Bonus disponibili fino al 2024

Ci si avvia dunque a un contesto operativo che garantisce a tutti gli attori di poter contare, fino a tutto il 2024:

  • Della detrazione IRPEF 50%;
  • Ecobonus 50-65-70- 75%;
  • Sismabonus (anche acquisti) 50-70-75-80-85%;
  • Ecosismabonus 80- 85% anche nelle forme opzionali di sconto sul corrispettivo o di corrispondente credito di imposta ceduto.

Una prospettiva che si aggiunge a quella di poter continuare a beneficiare del superbonus 110%.

Intensificazione dei controlli preventivi

Occorre sottolineare che l’estensione a tutte le opzioni, di quel visto di conformità richiesto sino ad oggi solo per le opzioni superbonus, non costituisce l’unico meccanismo messo a punto per l’intensificazione dei controlli preventivi.

Ad esso, vi sono due ulteriori previsioni riguardo i bonus.

  • La prima è quella della possibilità, per l’Agenzia delle Entrate, di sospendere fino a 30 giorni gli effetti delle comunicazioni delle opzioni e delle cessioni successive alla prima che presentano profili di rischio individuati utilizzando criteri relativi alla diversa tipologia di crediti ceduti e riferiti, ad esempio, a incongruenze o irregolarità dei dati indicati nelle comunicazioni rispetto a quelli presenti in Anagrafe tributaria.
  • La seconda è la maggiore responsabilizzazione dei fornitori e dei cessionari

È evidente l’implicito riferimento a quegli intermediari finanziari che in questi mesi, non hanno approntato alcuna procedura di verifica della effettiva sussistenza dei crediti di imposta che andavano ad acquistare, limitandosi a constatarne l’avvenuta iscrizione nel cassetto fiscale a fronte dell’esercizio a monte di una opzione tra l’originario beneficiario e il fornitore o il primo cessionario.

Controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate e responsabilizzazione di fornitori e cessionari comprensibile e che, soprattutto, rappresenta un prezzo da pagare accettabile per consentire a contribuenti, imprese oneste e intermediari finanziari scrupolosi di continuare a potersi avvalere di veri e propri bonus edilizi e non di mere detrazioni edilizie.

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